mercoledì 2 aprile 2014

Roberto Venegoni


Potrei cominciare la mia presentazione dicendo che la mia principale occupazione è quella di operaio in cassa integrazione, che ho cominciato a fotografare da piccolo e che con mio padre Giancarlo ho passato ore e ore in camera oscura. E la sua passione è diventata la mia, così, per osmosi. Da qualche anno fotografo in maniera sistematica e quasi ossessiva. Ho 42 anni.



Non ho mai frequentato scuole di fotografia. Ho letto molto sull'argomento e soprattutto ho guardato pacchi e pacchi di fotografie, alle mostre e sui libri. E poi come non citare come fonte di ricerca internet? Guardare, guardare, guardare, allenare lo sguardo a distinguere, e leggere per riuscire a sviluppare un senso critico rispetto a ciò che si guarda. 


Fotografo perchè quando fotografo il mondo può andare a farsi fottere, davvero. Per me fotografare vuol dire solitudine, pensiero, concentrazione. Un modo per distaccarsi dal resto del mondo.



 Per me la fotografia non è solo la stampa fotografica, il lavoro finito. Per me la fotografia è il viaggio, la ricerca, la sorpresa, un cavalletto, una sigaretta accesa, una macchina fotografica e un Click. La fotografia per me è sopratutto questo. La cosa che più mi appaga è l'atto di fotografare, sempre più spesso lascio le immagini scattate sulla scheda di memoria per qualche tempo prima di guardarle. Poi naturalmente arriva il momento di guardare e valutare il risultato dei miei scatti e di lavorare in post produzione.


 Amo i luoghi abbandonati e il paesaggio che mi circonda. Mi piace scovare la presenza umana nella sua assenza, non ricerco il bello, ricerco tracce, o almeno ci provo. Amo anche e in maniera assurda cercare geometrie. 


Fotografo per quel che può importare con una Canon 5d Mark II e un obiettivo 24mm decentrabile. Non uso quasi mai altri obiettivi. Cominciai con una Olympus OM1 che apparteneva a mio padre.


More on:  Website -  Flickr - Tumblr

Nessun commento:

Posta un commento